Mortalità a lungo termine nei pazienti sottoposti a cateterizzazione cardiaca per infarto del miocardio con o senza sopraslivellamento ST
Esistono pochi dati recenti che abbiano confrontato gli esiti nel lungo periodo dopo cateterizzazione cardiaca per infarto miocardico STEMI ( con sopraslivellamento ) o NSTEMI ( senza sopraslivellamento ).
I Ricercatori del National University Heart Center di Singapore hanno studiato pazienti sottoposti a cateterizzazione cardiaca per infarto STEMI ( n=2.413 ) e NSTEMI ( n=1.974 ) tra il 1999 e il 2005 con almeno una lesione coronarica significativa maggiore o uguale a 75%.
Sono stati confrontati i tassi aggiustati di mortalità su intervalli ristretti di tempo e l’impatto differenziale di una rivascolarizzazione precoce sulla mortalità stratificata per stato di sopraslivellamento del tratto ST.
Tra il 1999 e il 2007, 1.274 pazienti sono deceduti nell’arco di un periodo di follow-up mediano di 4 anni.
L’analisi ha mostrato un più alto rischio di mortalità per infarto STEMI durante i primi 2 mesi ( hazard ratio aggiustato, HR=1.85 ) e un più basso rischio corretto di mortalità per STEMI dopo 2 mesi ( HR=0.68 ).
Rispetto alla rivascolarizzazione tardiva o assente, la rivascolarizzazione precoce è risultata associata a un più basso rischio aggiustato di mortalità sia per l’infarto STEMI ( HR=0.73 ) sia per NSTEMI ( HR=0.76 ) ( P per l’interazione=0.22 ).
In conclusione, in una coorte di pazienti con infarto del miocardio acuto con significativa coronaropatia durante cateterizzazione cardiaca, l’infarto STEMI è risultato associato a un più alto rischio di mortalità a breve termine, ma l’infarto NSTEMI è risultato associato a un più alto rischio di mortalità a lungo termine.
La rivascolarizzazione precoce è risultata associata a miglioramenti simili negli esiti a lungo termine sia per STEMI sia per NSTEMI.
Questi dati suggeriscono che negli studi clinici sulla rivascolarizzazione precoce nei pazienti con infarto NSTEMI potrebbe essere necessaria un’estensione del follow-up per dimostrare i benefici del trattamento. ( Xagena2009 )
Chan MY et al, Circulation 2009; 119: 3110-3117
Cardio2009
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